Veterinari ticinesi denunciano in questo articolo (qui) un comportamento che in Italia è illegale ma non ugualmente nella "civile" Svizzera, ovvero la possibilità di uccidere cani e gatti anche sanissimi, di cui si è deciso semplicemente di liberarsi, magari per un trasloco......
In questa medievale realtà a confronto delle leggi italiane, sono venduti da Associazioni Finte Animaliste i randagi italiani, ovvero cani di cui sono responsabili oltre a queste pseudo associazioni, i sindaci e le Asl, e per cui i cittadini italiani pagano tasse per quello che dovrebbe essere un costo e pare invece essere un reddito, almeno per alcuni furbi.Inoltre randagi italiani VACCINATI E STERILIZZATI COI SOLDI DEI CONTRIBUENTI ITALIANI, sono deportati UFFICIALMENTE GRATIS in Germania e sono poi VENDUTI in Svizzera MA SENZA ALCUNA TRASPARENZA E MAI E' DATO SAPERE DA CHI SIANO "ADOTTATI".
Mi domando se, nel contesto denunciato dall'articolo qui proposto, sia credibile che animali spesso traumatizzati da anni di canile, spesso vecchi, con acciacchi vari, non di taglia piccola, siano regolarmente comprati in un paese dove sopprimere è lecito e facile, dove ammazzare i gatti randagi è lecito (qui) e dove nessuno risposta è considerata dovuta e quindi mai data?
Quando finirà la tragica farsa delle associazioni FINTE ANIMALISTE, cameriere di organizzazioni tedesche con licenza di vendita di animali ai laboratori (qui) e (qui), che procacciano attraverso un incremento provvidenziale del randagismo in Italia, materia prima da vendere, anche attraverso il passaggio in Germania, in ogni paese vi siano compratori?
Un ringraziamento allo studio veterinario Sopraceneri ed al Dott. Luca Bacciarini che superando omertà, perbenismo e convenienza, dice pubblicamente il vero. Speriamo molti seguano il suo esempio ovunque, anche in Italia dove pare che nessuno sappia dei traffici di animali d'affezione sia dall'Italia verso l'estero, che dall'estero verso l'Italia.
Il male più diffuso è il silenzio che diventa complicità della sofferenza e morte di infinite vittime.
e ancora sulla grande sensibilità animalista della Svizzera