C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

domenica 8 luglio 2012

IL CANE CILIEGIA E I SUOI CUCCIOLI VIVI. INSULTI SULLA PAGINA DI CISTERNINO SU FB


Approfondisco in questo articolo, solo la storia del cane Ciliegia.
Qui sopra il filmato della sfortunata madre ora chiamata Ciliegia, ricoverata con i suoi cuccioli vivi.
In altre pagine la sua foto coi cuccioli (qui)
Di questa vicenda ho parlato (qui) illustrando il fatto con la foto che segue

Pubblico parte dei commenti ad ora scritti sulla bacheca della pagina "Io non posso parlare...sei tu la mia voce" in risposta a quanto diffuso sino ad ora in disaccordo con la versione ufficiale, sulla vicenda della strage di randagi in Ucraina per i mondiali di calcio.
Intendo in questo modo dimostrare  quale clima accompagni o meglio perseguiti, chi si permetta di rilevare palesi incoerenze o altrettanto palesi carenze nella presunta informazione in merito all'affare Ucraina  e randagismo.
Il santo e il mostro: sempre si ripropone lo stesso protocollo per cercare prima di ogni cosa, di limitare con l'intimidazione chi osi esprimere il proprio pensiero in modo critico. Tale prassi è strutturata in tre azioni basilari: 1) ufficializzare pubblicamente l'intento di un'azione legale  2) chi ricopre il ruolo di benefattore, diventa vittima a causa della cattiveria altrui  3) totale libertà del pubblico autorizzato anche dalle espressioni del leader, all'esternazione di sentimenti di avversione verso il/i soggetto/i indicato come cattivo.
La pagina in facebook (qui)
Amministratore

Credo di essere ad oggi la sola che ha parlato del cane Ciliegia, quindi quanto il Sig. Andrea Cisternino scrive, è palesemente rivolto alla sottoscritta.
Le confermo Sig. Cisternino che contrariamente a quanto pubblicato ovunque in Italia, i 7 cuccioli di Ciliegia sono stati salvati insieme alla madre, quindi  non sono stati uccisi sparandogli  perciò, iniziando da questo tema e certamente almeno per questo, la vittima non è lei, ciò in risposta a quanto segue dove dichiara di essere vittima di accuse citando a tal proposito anche la storia del cane Ciliegia.
Pubblicare documenti che testimoniano una realtà diversa da quella diffusa sin'ora non è un'attentato alla sua persona, ma semplicemente rispetto vuoi della verità, vuoi dei lettori ed ugualmente quando si chiede trasparenza, non è un insulto o una provocazione, ma è semplicemente un diritto per chi riceve l'informazione ed un dovere per chi la fornisce.

Il post che segue (qui) testimonia il comportamento persecutorio di cui sopra ho detto.
Iniziano i commenti. Ho evidenziato 478 condivisioni a dire che almeno 478 persone hanno letto questi commenti con relativi insulti

Un'altro post, sempre sullo stesso tema:
si sviluppa così: io devo PAGARE e poi anche una dose di salutare veleno, per chi come me semina  "merda" ovvero cerca la verità. 

E ora un'altro punto su cui fare chiarezza.  Ho fatto queste foto dal filmato proposto all'inizio di questo articolo, dedicato a Ciliegia ed ai suoi cuccioli. 
Queste sopra sono foto di Ciliegia coi suoi cuccioli. Tra gli album della pagina amministrata dal Sig. Andrea Cisternino, in data 12 dicembre 2011 è pubblicato un album con le foto di Ciliegia e vicino il contenitore, la scatola di cartone del filmato, contenente i cuccioli. (qui)
e ancora (qui) dallo stesso album

Non sò se attualmente i cuccioli di Ciliegia siano vivi, mi auguro di si e che abbiano splendide vite. Certo è che erano vivi e ricoverati con la madre e non morti uccisi da una scarica di proiettili.
Certo è anche Sig. Cisternino che se veramente come scrive è andato a trovarla, sparata con i suoi cuccioli, dovrebbe ben sapere che i cuccioli erano vivi e amorevolmente accuditi dalla madre. Le foto pubblicate nella sua pagina, sono le stesse del filmato dove i cuccioli sono vivi e vegeti. Nonostante questo lei Sig. Cisternino, ha confermato la versione ufficiale in Italia, si è proposto anche su questo tema come vittima, ed ha  indirettamente sollecitato i sostenitori che frequentano la sua pagina, ad insultare pesantemente e reiteratamente chi ha solo giustamente chiesto di documentare il suo racconto, senza moderare i loro brutali interventi ma lasciando al contrario assoluta libertà di offendere e di intimidire.

Il mio scopo è illustrare cosa sia "l'animalismo" oggi, attraverso fatti documentabili  e non preconcetti soggettivi. Questa vicenda, tanto più perchè inserita in quella enorme operazione mediatica che è stata la diffamazione dell'Ucraina usando i randagi nello specifico, ma non disdegnando altri elementi in altri campi, mi auguro sia significativa e utile alla funzione designata. 
Alma Galli

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